10 luglio

I Lavori di Marco Acquafredda, apparentemente eseguiti con noncuranza, ci riservano più di una sorpresa. Le sue intense composizioni, di un severo cromatismo in cui predominano i bianchi, i neri, i grigi, ci introducono in un complesso mondo figurativo. I rari fogli colorati svelano ancor meglio una sensibilità introversa e tragica ed un modo di “pensare l’arte” raffinato e di non facile approccio. Ecco un drammatico “Autoritratto” ed ecco una “Tela bianca”, acquerello di rigorosa, Morandiana poesia. Marco non sembra dare troppa importanza alle sue opere ed è questa “noncuranza”, secondo me , l’aspetto più interessante del suo fare pittura. In un mondo com’è quello attuale, falsamente umile ed in cui ognuno cerca di innalzare un monumento a se stesso, il lavoro di Marco Acquafredda si impone paradossalmente proprio per questo suo naturale “non volere apparire”.

Vittorio Fosi - Siena, 10 Luglio 1999