graffiti
Graffiti
Continuo a cercare le mie origini, cerco nei miei ricordi,
cerco nei ricordi di mia mamma, di mio padre, dei miei nonni,
ma non mi basta, è come se volessi andare sempre più indietro,
alle origini del mio primo progenitore.
Guardo foto, scavo nei bauli, nelle cantine, cerco freneticamente,
come se cercare senza sosta, mi possa ad aiutare a cercare la verità sulle mie origini.
Ma perché?
Il passato è la mia bussola per il domani, ma tutto il presente è la ricerca del mio passato.
Amo i graffiti, da loro cerco una risposta, ogni segno su un muro, su una roccia,
mi indica un linguaggio, un segno forse lasciato da un mio lontano avo preistorico,
li guardo e li accarezzo come se toccasi la pelle pelosa e rugosa di chi attraverso i secoli,
ha regalato il D.N.A. per arrivare a me.
E’ una ricerca continua per trovare un punto dentro me a cui legarmi per sempre,
una risposta a tutto il decomporsi lento del mondo,
al disfacimento della bellezza eterna dell’arte.
Cerco e giro per il mondo per ritrovarmi, sono arrivato alle Grotte di Altamira e là mi sono
rivisto.
Ero cacciatore di bisonti, cervi, cinghiali, dipingevo per lasciare a me messaggi per il mio presente.
Ho capito.
“ Dopo Altamira, tutto è decadenza” Picasso aveva ragione.
Concetta Mirabella
Orto de’ Pecci di Siena (agosto 2013)