così come fiorisce il corpo al mondo

Così come fiorisce il corpo al mondo

Monica Matticoli

per RossoNerOroViola

Cadevano le meraviglie dentro ai solchi

della grazia. Il buio allenava palpebre

e ritorni nella donazione,

formava ore come una prospettiva

eterna, imperscrutabile. Nell’incolore

ci guardavamo reclinare angoli e prodigi,

raccolti nel pudore.

Comandammo segni al rovo ardente

delle sillabe e una passione ci conficcò le

labbra dentro al fuoco, rossa virtù

che non trascorre. Le mani forgiarono

grandezze e nervi, destino visionario

alle sintassi; la compassione della scorza

fu la ragione su cui fondammo sensi

ed universi, allacciati alle distanze come

al rovescio di un’appartenenza.

Teso sentire dice e chiama con gran voce

unioni: nello sguardo l’umiltà d’un tratto

d’oro, nei gesti la frequenza del buio

e della luce. Ordimmo muscoli e reperti

come piastrelle e impalcature e

furono colori nel fondo dell’inchiostro,

si scoprì il vuoto nella radice della luce.

Esposti nelle lingue innalzammo

i corpi all’esistenza, devoti al luogo e

al desiderio, sua figura. L’intercessione

del sangue nel perdono inondò cellule

e grammatiche nella pienezza viola d’ogni

nascita: all’inizio del tempo, nella storia.